Mosche
La comune mosca (Musca domestica) è l’insetto che ha accompagnato l’uomo fin dalle origini della sua evoluzione ed è da considerarsi uno dei principali vettori di microrganismi patogeni. Le femmine di mosca, per circa 5-
Le larve appena schiuse si nutrono attivamente del substrato, dopo un arco di tempo variabile a seconda delle condizioni ambientali (da 42 ore a 4-
La mosca adulta si nutre di qualsiasi sostanza liquida o semiliquida ed è inoltre capace di liquefare piccole porzioni di sostanze solubili, come lo zucchero, rigurgitando saliva. In ambienti costantemente mantenuti riscaldati (es. impianti di riciclaggio rifiuti) le generazioni si succedono costantemente (fino a 22 generazioni l’anno)
Malattie e danni causati
Le mosche risultano particolarmente pericolose in quanto vettori dei più svariati microrganismi che rilasciano sui cibi, inquinandoli, o direttamente su alcune parti del corpo dell’uomo stesso (palpebre, labbra, ecc.). Le principali malattie per le quali è stata accertata la possibilità di trasmissione all’uomo sono: dissenteria e salmonellosi.
Nelle attività alimentari, le mosche, si introducono attratte dalle sostanze zuccherine presenti o da liquidi percolanti. Risultano quindi estremamente nocive nelle industrie dolciarie, nelle lavorazioni di succhi di frutta, concentrati vegetali, negli impianti per la lavorazione della pasta e dove vengono lavorati carni e latticini.
La sanificazione dell’ambiente rappresenta la fase più importante nel controllo delle infestazioni da mosche.
Sanificazione significa rimozione della sostanza organica utilizzata come alimento dalle larve delle mosche, e come luogo di deposizione delle uova dalle femmine. Vi sono aree in cui è più semplice attuare questa pratica, ad esempio nelle aree residenziali ove è attivo un servizio di raccolta dei rifiuti, e le mosche possono riprodursi solo in ambiti individuabili ed eliminabili. In altre situazioni l’allontanamento della sostanza organica è assai problematico, si pensi ad esempio ai grandi allevamenti industriali o ad alcune tipologie di stabilimenti dell’industria alimentare.
Si consideri inoltre che una sanificazione per essere efficace nel controllo delle mosche dovrebbe prevedere la rimozione dei rifiuti organici due volte alla settimana. Inoltre i contenitori del rifiuto organico umido dovrebbero essere progettati per impedire l’entrata delle mosche al loro interno.